Curiosando qua e la ho scoperto dell’esistenza di tantissime varianti del nostro amico cinghiale.Credo che sia interessante approfondire l’argomento.
Il cinghiale (Sus scrofa Linnaeus, 1758) è un mammifero artiodattilo della famiglia dei Suidi.
Da sempre considerato al contempo una preda ambita per la sua carne ed un fiero avversario per la sua tenacia in commbattimento, in virtù di questo strettissimo legame con l’uomo il cinghiale appare assai frequentemente, e spesso con ruoli da protagonista, nella mitologia di moltissimi popoli, e solo nel corso del secolo passato ha cessato di
essere una fonte di cibo di primaria importanza per l’uomo, soppiantato in questo dal suo discendente domestico, il maiale.
Originario dell’Eurasia e del Nordafrica, nel corso dei millenni il cinghiale è stato a più riprese decimato e
reintrodotto in ampie porzioni del proprio areale ed anche in nuovi ambienti, dove si è peraltro radicato talmente bene, grazie alle sue straordinarie doti di resistenza ed adattabilità, che al giorno d’oggi viene considerato una delle specie di mammiferi a più ampia diffusione e risulta assai arduo tracciarne un profilo tassonomico preciso, in quanto le varie popolazioni, originariamente pure, hanno subito nel tempo l’apporto di esemplari alloctoni o di maiali rinselvatichiti.
Tassonomia
La classificazione tradizionale riconosce molte sottospecie di cinghiale, differenziate fra loro principalmente in base alla forma ed alla lunghezza dei canali lacrimali: questi ultimi sembrerebbero infatti essere in genere più corti nelle sottospecie asiatiche rispetto a quanto riscontrabile nelle sottospecie europee. Pertanto, utilizzando come criterio tassonomico la lunghezza dei suddetti canali, le sottospecie classificate sono:
- Sus scrofa affinis – comprendente le popolazioni diffuse in India meridionale e Sri Lanka;
- Sus scrofa algira – comprendente le popolazioni diffuse nel Magreb;
- Sus scrofa andamanensis – comprendente gli esemplari viventi nelle Isole Andamane;
- Sus scrofa attila – comprendente i grossi cinghiali diffusi nella penisola balcanica, oltre che (secondo alcuni autori) le popolazioni presenti in Asia Minore ed Iran;
- Sus scrofa baeticus – comprendente gli esemplari di piccole dimensioni diffusi nella parte sud-occidentale della penisola iberica;
- Sus scrofa barbarus – probabilmente sinonimo di Sus scrofa algira, diffusa anch’essa in Magreb;
- Sus scrofa castilianus – comprendente le popolazioni diffuse in Spagna centrale e settentrionale, di dimensioni medie maggiori rispetto alla sottospecie baeticus;
- Sus scrofa chirodonta – comprendente le popolazioni diffuse in Cina meridionale e sull’isola di Hainan;
- Sus scrofa coreanus -comprendente le popolazioni di cinghiale della Corea;
- Sus scrofa cristatus – il cinghiale indiano, diffuso in India centro-settentrionale ed Indocina;
- Sus scrofa davidi – comprendente le popolazioni di cinghiale viventi in Belucistan, Punjab e Kashmir;
- Sus scrofa domestica – il comune maiale, a diffusione cosmopolita;
- Sus scrofa jubatus – comprendente i cinghiali diffusi in Malesia;
- Sus scrofa leucomystax – il cinghiale giapponese;
- Sus scrofa libycus – comprendente le popolazioni mediorientali di cinghiale;
- Sus scrofa majori – comprendente i cinghiali dell’Italia centrale, più piccoli rispetto alla sottospecie nominale, ma con cranio più grosso ed allargato in proporzione alle dimensioni;
- Sus scrofa meridionalis– il cinghiale sardo, probabilmente frutto del rinselvatichimento di suini allo stato iniziale del processo di domesticazione introdotti dall’uomo sull’isola;
- Sus scrofa milleri – probabilmente sinonimo di Sus scrofa vittatus;
- Sus scrofa moupinensis – comprendente le popolazioni diffuse in Cina centrale;
- Sus scrofa nicobaricus – comprendente i cinghiali viventi nelle isole Nicobare;
- Sus scrofa nigripes – comprendente le popolazioni diffuse in Asia Centrale;
- Sus scrofa papuensis – comprendente gli esemplari viventi in Nuova Guinea, dove rappresentano i mammiferi di maggiori dimensioni (sebbene siano i più piccoli fra i cinghiali);
- Sus scrofa reiseri – comprendente alcune popolazioni diffuse nella ex-Jugoslavia;
- Sus scrofa riukiuanus – comprendente i cinghiali diffuse nelle isole Ryukyu;
- Sus scrofa scrofa – la sottospecie nominale, diffusa originariamente nella zona compresa fra la Francia e la Russia e successivamente introdotta anche in Scandinavia, Nordamerica ed in generale in altre aree dove le popolazioni originarie di cinghiale erano scomparse;
- Sus scrofa sennaarensis – sottospecie diffusa un tempo in Egitto e Sudan, attualmente estinta;
- Sus scrofa sibiricus – comprendente i cinghiali diffusi in Siberia;
- Sus scrofa taivanus – sottospecie endemica dell’isola di Taiwan;
- Sus scrofa timorensis – comprendente le popolazioni di cinghiale dell’isola di Timor;
- Sus scrofa ussuricus – comprendente le popolazioni diffuse in Manciuria, fra le più grandi, caratterizzate dalla presenza di due caratteristici mustacchi bianchi;
- Sus scrofa vittatus – sottospecie (o, secondo alcuni, specie a sé stante) diffusa nell’arcipelago indonesiano;
Con l’evoluzione avvenuta in parallelo dei mezzi d’indagine filogenetica e dell’analisi del DNA mitocondriale a fini tassonomici, si definì un tracciato piuttosto chiaro del percorso evolutivo della specie, in base al quale numerose popolazioni classificate come sottospecie risultarono in realtà forme di cinghiale evolutesi in seguito all’introduzione da parte dell’uomo in epoche arcaiche di esemplari appartenenti anche a sottospecie diverse, oppure frutto di incroci con esemplari di maiale sfuggiti alla cattività.
Premesse del genere hanno comportato la soppressione di numerose delle sottospecie “tradizionali”, mentre il maiale domestico (Sus scrofa domestica) è stato elevato al rango di specie a sé stante (Sus domesticus).
Le 16 sottospecie riconosciute ufficialmente, pertanto, furono le seguenti:
- Sus scrofa algira Loche, 1867
- Sus scrofa attila Thomas, 1912
- Sus scrofa cristatus Wagner, 1839
Cinghiale indiano (Sus scrofa cristatus).
- Sus scrofa davidi Groves, 1981
- Sus scrofa leucomystax Temminck, 1842
- Sus scrofa libycus Gray, 1868
- Sus scrofa majori De Beaux e Festa, 1927
- Sus scrofa meridionalis Major, 1882
- Sus scrofa moupinensis Milne-Edwards, 1871
- Sus scrofa nigripes Blanford, 1875
- Sus scrofa riukiuanus Kuroda, 1924
- Sus scrofa scrofa Linneo, 1758
- Sus scrofa sibiricus Staffe, 1922
- Sus scrofa taivanus[5] Swinhoe, 1863
- Sus scrofa ussuricus Heude, 1888
- Sus scrofa vittatus Boie, 1828
A loro volta, queste sottospecie vengono suddivise ufficiosamente in quattro gruppi:
- razze indiane, comprendente le sottospecie “ufficiali” cristatus e davidi e la sottospecie “ufficiosa” affinis
- razze indonesiane, comprendente unicamente la sottospecie vittatus, considerata da alcuni una specie a sé stante (Sus vittatus);
- razze occidentali, comprendente le sottospecie ufficiali algira, attila, lybicus, majori, meridionalis, nigripes e scrofa e quelle ufficiose baeticus e castilianus, oltre alla sottospecie estinta sennaarensis;
- razze orientali, comprendente le sottospecie leucomystax, moupinensis, riukiuanus, sibiricus, taivanus ed ussuricus;
Questa nuova classificazione è tuttavia lungi dal chiarire le idee, in quanto si hanno differenze anche a livello cromosomico fra le varie razze: parrebbe infatti che i cinghiali di razza occidentale (fra i quali sono compresi quelli diffusi in Europa, ad eccezione del cinghiale sardo) posseggano 36 cromosomi, mentre i cinghiali delle altre razze ne possiedono 38.
Gli esemplari con 36 e 38 cromosomi possono tuttavia accoppiarsi fra loro senza problemi, dando prole fertile con 37 cromosomi.
Le sottospecie originarie di cinghiale viventi in Italia erano tre: Sus scrofa majori in Maremma, Sus scrofa meridionalis in Sardegna ed un’ulteriore sottospecie diffusa nella parte settentrionale del Paese, estintasi prima di poter essere descritta scientificamente.
Successivamente, le popolazioni peninsulari di cinghiale vennero contaminate con l’introduzione a scopo venatorio (in virtù delle loro maggiori dimensioni) di esemplari provenienti dall’Ungheria, che si sarebbero poi meticciati con le popolazioni autoctone. Le recenti analisi elettroforetiche, tuttavia, lascerebbero supporre che non si tratterebbe di meticciamento vero e proprio: la sottospecie majori, infatti, altro non sarebbe che un ecotipo della sottospecie nominale di cinghiale, adattatosi alla vita in ambiente mediterraneo.
Per quanto riguarda la popolazione sarda, invece, i medesimi studi hanno dimostrato una sua netta distinzione sia a livello morfologico che genetico dalle popolazioni continentali, il che lascerebbe supporre che (come avvenuto anche in altre specie tipiche) il cinghiale sardo non sia una specie autoctona dell’isola, ma discenda
da suini semidomestici importati dall’uomo in Sardegna in tempi antichi e ad uno stadio iniziale di addomesticamento.
Ecco i suoi cugini:
- Hylocherus meinertzhageni
Testi e immagini presi dal Web