Cinghiale aggredisce una bambina di 7 anni, almeno così scrivono.

Leggo un articolo che mi sembra la trama di una puntata del telefilm americano con il famoso cane Lessie, la solita bambina in pericolo, nel telefilm in genere c’era un puma o un orso, nella versione italiana un cinghiale perfido e mannaro.
Per fortuna c’era il fidato cane che spinge via la ragazzina e tiene a distanza il cinghiale.
Probabilmente il cinghiale aveva molta fame, credo volesse mangiarsi la bambina anche perchè se è riuscito a raggiungere il ragguardevole peso di almeno 150 kg di bambini ne avrà mangiati tanti!

Ecco il link allo splendido articolo tutto da leggere: http://www.vastoweb.com/notizie/cinghiale-aggredisce-una-bimba-di-sette-anni-19983.html

Approvato il nuovo calendario venatorio in Piemonte

La Giunta Regionale del Piemonte ha adottato, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, il calendario venatorio 2013-2014, che prevede le seguenti date:

dal 29 settembre al 30 novembre per pernice rossa e starna;
dal 29 settembre al 1° dicembre per lepre comune, minilepre e coniglio selvatico;
dal 29 settembre al 15 dicembre per il fagiano;
dal 29 settembre al 30 ottobre per quaglia e tortora;
dal 29 settembre al 26 gennaio per germano reale, gallinella d’acqua, alzavola, folaga e fischione;
dal 2 ottobre al 29 dicembre per beccaccia, beccaccino e allodola;
dal 2 ottobre al 26 gennaio per colombaccio, cornacchia nera e grigia, gazza, ghiandaia;
dal 2 ottobre al 12 gennaio per tordo bottaccio e tordo sassello;
dal 2 ottobre al 19 gennaio per la cesena;
dal 29 settembre al 26 gennaio per la volpe;
dal 2 ottobre al 30 novembre per pernice bianca, fagiano di monte, coturnice e lepre bianca;
dal 29 settembre al 29 dicembre o dal 2 novembre al 29 gennaio per il cinghiale;
dal 1° al 30 gennaio volpe e cinghiale s squadre, ungulati in prelievo selettivo e fagiano negli istituti privati.
Per capriolo, daino, cervo, muflone, camoscio e cinghiale sono fissati i piani di prelievo per sesso e classi di età.

Leggo questo documento e mi faccio una sola domanda…. perche, se qualcuno è in grado di spiegarmi le motivazioni di questo calendario gli sarei veramente grato.

S. Eufemia d’Aspromonte (RC), 3° Memorial Ferdinando Polimeni, Giovani Cacciatori: ”Un successo”

Di seguito la nota diffusa dall’Ufficio stampa Giovani Cacciatori: Domenica 19 Maggio, presso il “T.A.V. G.ppe Garzo” situato a Sant’Eufemia di Aspromonte, l’Associazione Giovani

Cacciatori in collaborazione con il “club piccoli calibri 28/410” ha organizzato una gara amatoriale di tiro al piattello “percorso caccia” in memoria del Dott. Ferdinando Polimeni, evento annuale nell’agenda dell’associazione giunto alla terza edizione . La gara si è articolata in una prima serie di 25 piattelli, dopo la quale si è svolta una seconda (“barrage”), nella quale venivano inclusi i primi sei concorrenti, che avevano totalizzato il punteggio più alto .
Alla gara sono accorsi numerosi tiratori(60 gli iscritti), nonostante le condizioni climatiche tutt’altro che primaverili, con somma soddisfazione da parte dell’Associazione. La gara si è disputata in un’atmosfera di serenità e di sana competizione agonistica.
Il vincitore della gara è stato Lombardo Carmelo con un punteggio totale di 45/50 piattelli, in successione ci sono stati : Spanò Domenico (43/50), Caponero Paolo (42/50) dopo uno shoot off con Canale Alessandro (42/50), Valenti Antonino (39/50) e per finire il giovane Dagui Giuseppe (37/50).
Oltre alle premiazioni dei primi sei classificati ci sono state le premiazioni per il premio Giovani Cacciatori, in palio per i soli tesserati GC, che è stato vinto dal socio Pecora Giuseppe, e il premio Piccoli Calibri aggiudicato dal concorrente Spanò Domenico. Infine il simpatico premio “Bumbuleddu”, dedicato al cacciatore che avrebbe totalizzato il punteggio più basso, è andato a Ventura Mino.
L’evento ha visto la presenza e la partecipazione, tra gli altri, del Presidente Regionale FITAV Rocco Rugari.
La giornata si è conclusa con i ringraziamenti del figlio del Dott. Polimeni (Nicola) nei confronti dell’Associazione e di tutti coloro che hanno reso possibile lo svolgersi di questo evento.
Ufficio stampa Giovani Cacciatori

La Cartolina agli amici animalisti di Alessandro Magno Giangio

In questa Cartolina inviata da Alessandro Magno Giangio a tutti gli animalisti che alle parole non fanno corrispondere alcun fatto, Alessandro mette in luce l’estrema ipocrisia che ammanta quasi tutto il mondo ambientalista-animalista, molto veloce nell’agire quando si tratta di chiedere e di raccoglier fondi, quanto immobile quando c’è da lavorare sul campo, ossia dove gli animali hanno più bisogno.§
Video di “Cacciatori Veri”.

II Raduno Blaser Club Italia Ruino 2013

Questo è il reportage completo sul II° Raduno del Blaser Club Italia avvenuto a Ruino (PV) dall’11 al 12 Maggio. Durante il Raduno, magistralmente organizzato da Marco Goia della Wildman e da Giorgio Beolchini dell’Armeria Beolchini, più di 100 cacciatori si sono divertiti al tiro sportivo alla sagoma del capriolo, tirando da tre posizioni di tiro differenti con un regolamento semplice ma molto appassionante! Un esempio di gara sportiva tra veri amici che ci auguriamo faccia scuola ad altre manifestazioni sociali.
Video di: CACCIATORI VERI TV

Come preparare un trofeo di capriolo in bianco.

In questo articolo, vogliamo mostrare la procedura per la preparazione di un trofeo in bianco di capriolo.
Per la lavorazione abbiamo utilizzato il kit professionale per preparazione trofei lusso in vendita sul nostro sito:
http://www.trophyhunt.it/shop/preparazione-trofei/1379-super-kit-professionale-per-la-preparazione-di-trofei.html
L’utilizzo del kit non è obbligatorio, si può fare anche con attrezzatura improvvisata, ma gli strumenti in dotazione rendono il lavoto molto più veloce e professionale.

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Tutto l’occorente per la preparazione di un trofeo in bianco.
– Morsa con sega per taglio preciso del trofeo
– Accessori per la rimozione dei tessuti e pulizia del teschio
– Pasta sbiancante
Particolare degli accessori per la pulizia professionale del trofeo.
Particolare degli accessori per la pulizia professionale del trofeo.
La morsa taglia crani.
Uno strumento “indispensabile” per il buon risultato della preparazione del trofeo.
Prendere un trofeo già tagliato ed utilizzarlo per regolare l’incliazione della lama.
Grazie a questo strumento avrete tutti i trofei tagliati con il medesimo ango di inclinazione e perfettamente dritti.
Particolare della regolazione della morsa taglia crani.
Particolare della regolazione della morsa taglia crani.
Buona cosa è quella di utilizzare un telo impermeabile per non sporcare e sempre i guanti.
Buona cosa è quella di utilizzare un telo impermeabile per non sporcare e sempre i guanti.
Rimuovere le orecchie per mezzo di un coltello.
Rimuovere le orecchie per mezzo di un coltello.
Inserire il cranio nella morsa, utlizzano i due fermi che vanno posizionati all'interno dell'orbita oculare. Stringere molto bene.
Inserire il cranio nella morsa, utlizzano i due fermi che vanno posizionati all’interno dell’orbita oculare.
Stringere molto bene.

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L’operazione di taglio è molto importante e va effettuata con molta calma.
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Come si presenta il cranio tagliato

Dopo aver tagliato il cranio, toglierlo dalla morsa ed appoggiarlo su un piano.
Dopo aver tagliato il cranio, toglierlo dalla morsa ed appoggiarlo su un piano.
Utiizzare un coltello affilato ed asportare la pelle.
Utiizzare un coltello affilato ed asportare la pelle.
Tolta tutta la pelle.
Tolta tutta la pelle.

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Ruotare il cranio e svuotarlo per mezzo di strumenti appositi.
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Una volta svuotato il cranio rimuovere i bulbi oculari e sciacquare il cranio sotto l’acqua corrente.
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Avvolgere accuratamente tutte le corna con carta stagnola, facendo attenzione di coprire per bene tutte le rose per evitare il contatto con l’acqua calda.
Il contatto con l’acqua calda sbianca il tessuto del corno, fate molta attenzione.
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Mettere a bollire il cranio utilizzando un supporto per bollitura.
Il supporto per bollitura serve per non fare toccare il cranio con il fondo della pentola per evitare che bruci o si attacchi.
Inoltre serve per mantenere il cranio sempre a livello con le rose che sfiorano il l’acqua, ma senza toccarla.
Controllare frequentemente fino a quando il le cartilagini e il materiale restante non si stacca dall’osso.
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Come si vede nella foto, il cranio NON DEVE TOCCARE IL FONDO DELLA PENTOLA.
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Terminata la fase della bollitura, estrarre il cranio dall’acqua e spolparlo di TUTTO quello che non è osso…. piano piano e con pazienza.
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Pulizia dopo la bollitura
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Il cranio ripulito e lavato pronto per la sbiancatura.
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Prendere dei fazzoletti di carta o della carta igienica, inumidirla con dell’acqua e come se fosse carta pesta, ricoprire tutto l’osso del cranio.
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Ecco come deve risultare il cranio avvolto con la carta assorbente.
La carta assorbente ha la funzione di tenere ben bagnato il cranio con la soluzione sbiancante.
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Preparare la soluzione sbiancante mettendo a scaldare un paio di tazze d’acqua nella quale discioglierete un paio di cucchiai da caffè di polvere sbiancante.
Non respirate i vapori ed USATE I GUANTI
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Mettere il teschio con la carta in un contenitore e versare sopra delicatamente la soliuzione sbiancante, la carta assorbirà la soluzione mantenendo sempre il cranio a contatto con il prodotto.
Si consiglia di utilizzare questa modalità perchè in questo modo viene utilizzato meno prodotto e molto più concentrato con risultati migliori ed in meno tempo.
Lasciare riposare in soluzion da uno a tre giorni, controllare di tanto in tanto.
Una volta tolta la carta lasciare al sole per qualche giorno per colpletare la sbiancatura.

Sus Crofa … o meglio conosciuto come CINGHIALE e tutti i suoi cugini.

Curiosando qua e la ho scoperto dell’esistenza di tantissime varianti del nostro amico cinghiale.Credo che sia interessante approfondire l’argomento.

Il cinghiale (Sus scrofa Linnaeus, 1758) è un mammifero artiodattilo della famiglia dei Suidi.

Da sempre considerato al contempo una preda ambita per la sua carne ed un fiero avversario per la sua tenacia in commbattimento, in virtù di questo strettissimo legame con l’uomo il cinghiale appare assai frequentemente, e spesso con ruoli da protagonista, nella mitologia di moltissimi popoli, e solo nel corso del secolo passato ha cessato di

essere una fonte di cibo di primaria importanza per l’uomo, soppiantato in questo dal suo discendente domestico, il maiale.

Originario dell’Eurasia e del Nordafrica, nel corso dei millenni il cinghiale è stato a più riprese decimato e

reintrodotto in ampie porzioni del proprio areale ed anche in nuovi ambienti, dove si è peraltro radicato talmente bene, grazie alle sue straordinarie doti di resistenza ed adattabilità, che al giorno d’oggi viene considerato una delle specie di mammiferi a più ampia diffusione e risulta assai arduo tracciarne un profilo tassonomico preciso, in quanto le varie popolazioni, originariamente pure, hanno subito nel tempo l’apporto di esemplari alloctoni o di maiali rinselvatichiti.

 

Tassonomia

La classificazione tradizionale riconosce molte sottospecie di cinghiale, differenziate fra loro principalmente in base alla forma ed alla lunghezza dei canali lacrimali: questi ultimi sembrerebbero infatti essere in genere più corti nelle sottospecie asiatiche rispetto a quanto riscontrabile nelle sottospecie europee. Pertanto, utilizzando come criterio tassonomico la lunghezza dei suddetti canali, le sottospecie classificate sono:

  • Sus scrofa affinis – comprendente le popolazioni diffuse in India meridionale e Sri Lanka;

  • Sus scrofa algira – comprendente le popolazioni diffuse nel Magreb;
  • Sus scrofa andamanensis – comprendente gli esemplari viventi nelle Isole Andamane;

  • Sus scrofa attila – comprendente i grossi cinghiali diffusi nella penisola balcanica, oltre che (secondo alcuni autori) le popolazioni presenti in Asia Minore ed Iran;

  • Sus scrofa baeticus – comprendente gli esemplari di piccole dimensioni diffusi nella parte sud-occidentale della penisola iberica;

  • Sus scrofa barbarus – probabilmente sinonimo di Sus scrofa algira, diffusa anch’essa in Magreb;

  • Sus scrofa castilianus – comprendente le popolazioni diffuse in Spagna centrale e settentrionale, di dimensioni medie maggiori rispetto alla sottospecie baeticus;

  • Sus scrofa chirodonta – comprendente le popolazioni diffuse in Cina meridionale e sull’isola di Hainan;
  • Sus scrofa coreanus -comprendente le popolazioni di cinghiale della Corea;

  • Sus scrofa cristatus – il cinghiale indiano, diffuso in India centro-settentrionale ed Indocina;

  • Sus scrofa davidi – comprendente le popolazioni di cinghiale viventi in Belucistan, Punjab e Kashmir;
  • Sus scrofa domestica – il comune maiale, a diffusione cosmopolita;

  • Sus scrofa ferus

  • Sus scrofa jubatus – comprendente i cinghiali diffusi in Malesia;

  • Sus scrofa leucomystax – il cinghiale giapponese;

  • Sus scrofa libycus – comprendente le popolazioni mediorientali di cinghiale;

  • Sus scrofa majori – comprendente i cinghiali dell’Italia centrale, più piccoli rispetto alla sottospecie nominale, ma con cranio più grosso ed allargato in proporzione alle dimensioni;

  • Sus scrofa meridionalis– il cinghiale sardo, probabilmente frutto del rinselvatichimento di suini allo stato iniziale del processo di domesticazione introdotti dall’uomo sull’isola;

  • Sus scrofa milleri – probabilmente sinonimo di Sus scrofa vittatus;

  • Sus scrofa moupinensis – comprendente le popolazioni diffuse in Cina centrale;

  • Sus scrofa nicobaricus – comprendente i cinghiali viventi nelle isole Nicobare;
  • Sus scrofa nigripes – comprendente le popolazioni diffuse in Asia Centrale;

  • Sus scrofa papuensis – comprendente gli esemplari viventi in Nuova Guinea, dove rappresentano i mammiferi di maggiori dimensioni (sebbene siano i più piccoli fra i cinghiali);

  • Sus scrofa reiseri – comprendente alcune popolazioni diffuse nella ex-Jugoslavia;

  • Sus scrofa riukiuanus – comprendente i cinghiali diffuse nelle isole Ryukyu;

  • Sus scrofa scrofa – la sottospecie nominale, diffusa originariamente nella zona compresa fra la Francia e la Russia e successivamente introdotta anche in Scandinavia, Nordamerica ed in generale in altre aree dove le popolazioni originarie di cinghiale erano scomparse;

  • Sus scrofa sennaarensis – sottospecie diffusa un tempo in Egitto e Sudan, attualmente estinta;
  • Sus scrofa sibiricus – comprendente i cinghiali diffusi in Siberia;

  • Sus scrofa taivanus – sottospecie endemica dell’isola di Taiwan;

  • Sus scrofa timorensis – comprendente le popolazioni di cinghiale dell’isola di Timor;

  • Sus scrofa ussuricus – comprendente le popolazioni diffuse in Manciuria, fra le più grandi, caratterizzate dalla presenza di due caratteristici mustacchi bianchi;

  • Sus scrofa vittatus – sottospecie (o, secondo alcuni, specie a sé stante) diffusa nell’arcipelago indonesiano;

Con l’evoluzione avvenuta in parallelo dei mezzi d’indagine filogenetica e dell’analisi del DNA mitocondriale a fini tassonomici, si definì un tracciato piuttosto chiaro del percorso evolutivo della specie, in base al quale numerose popolazioni classificate come sottospecie risultarono in realtà forme di cinghiale evolutesi in seguito all’introduzione da parte dell’uomo in epoche arcaiche di esemplari appartenenti anche a sottospecie diverse, oppure frutto di incroci con esemplari di maiale sfuggiti alla cattività.

Premesse del genere hanno comportato la soppressione di numerose delle sottospecie “tradizionali”, mentre il maiale domestico (Sus scrofa domestica) è stato elevato al rango di specie a sé stante (Sus domesticus).

 

Le 16 sottospecie riconosciute ufficialmente, pertanto, furono le seguenti:

 

  • Sus scrofa algira Loche, 1867
  • Sus scrofa attila Thomas, 1912
  • Sus scrofa cristatus Wagner, 1839

Cinghiale indiano (Sus scrofa cristatus).

  • Sus scrofa davidi Groves, 1981
  • Sus scrofa leucomystax Temminck, 1842
  • Sus scrofa libycus Gray, 1868
  • Sus scrofa majori De Beaux e Festa, 1927
  • Sus scrofa meridionalis Major, 1882
  • Sus scrofa moupinensis Milne-Edwards, 1871
  • Sus scrofa nigripes Blanford, 1875
  • Sus scrofa riukiuanus Kuroda, 1924
  • Sus scrofa scrofa Linneo, 1758
  • Sus scrofa sibiricus Staffe, 1922
  • Sus scrofa taivanus[5] Swinhoe, 1863
  • Sus scrofa ussuricus Heude, 1888
  • Sus scrofa vittatus Boie, 1828

A loro volta, queste sottospecie vengono suddivise ufficiosamente in quattro gruppi:

  • razze indiane, comprendente le sottospecie “ufficiali” cristatus e davidi e la sottospecie “ufficiosa” affinis
  • razze indonesiane, comprendente unicamente la sottospecie vittatus, considerata da alcuni una specie a sé stante (Sus vittatus);
  • razze occidentali, comprendente le sottospecie ufficiali algira, attila, lybicus, majori, meridionalis, nigripes e scrofa e quelle ufficiose baeticus e castilianus, oltre alla sottospecie estinta sennaarensis;
  • razze orientali, comprendente le sottospecie leucomystax, moupinensis, riukiuanus, sibiricus, taivanus ed ussuricus;

Questa nuova classificazione è tuttavia lungi dal chiarire le idee, in quanto si hanno differenze anche a livello cromosomico fra le varie razze: parrebbe infatti che i cinghiali di razza occidentale (fra i quali sono compresi quelli diffusi in Europa, ad eccezione del cinghiale sardo) posseggano 36 cromosomi, mentre i cinghiali delle altre razze ne possiedono 38.

Gli esemplari con 36 e 38 cromosomi possono tuttavia accoppiarsi fra loro senza problemi, dando prole fertile con 37 cromosomi.

 

Le sottospecie originarie di cinghiale viventi in Italia erano tre: Sus scrofa majori in Maremma, Sus scrofa meridionalis in Sardegna ed un’ulteriore sottospecie diffusa nella parte settentrionale del Paese, estintasi prima di poter essere descritta scientificamente.

Successivamente, le popolazioni peninsulari di cinghiale vennero contaminate con l’introduzione a scopo venatorio (in virtù delle loro maggiori dimensioni) di esemplari provenienti dall’Ungheria, che si sarebbero poi meticciati con le popolazioni autoctone. Le recenti analisi elettroforetiche, tuttavia, lascerebbero supporre che non si tratterebbe di meticciamento vero e proprio: la sottospecie majori, infatti, altro non sarebbe che un ecotipo della sottospecie nominale di cinghiale, adattatosi alla vita in ambiente mediterraneo.

 

Per quanto riguarda la popolazione sarda, invece, i medesimi studi hanno dimostrato una sua netta distinzione sia a livello morfologico che genetico dalle popolazioni continentali, il che lascerebbe supporre che (come avvenuto anche in altre specie tipiche) il cinghiale sardo non sia una specie autoctona dell’isola, ma discenda

da suini semidomestici importati dall’uomo in Sardegna in tempi antichi e ad uno stadio iniziale di addomesticamento.

 

Ecco i suoi cugini:

  • Hylocherus meinertzhageni

  • Potamochoerus larvatus

  • Potamocherus porcus

  • Sus Celebensis

  • Sus bucculentus

  • Phacochoerus africanus

  • Phacochoerus aethiopicus

  • Sus Verrucosus

  • Sus heureni

  • Sus Salvanius

  • Sus philippensis

  • Babyrousa babyrussa

  • Sus Barbatus

  • Sus Cebifrons

  • Sus timoriensis

  • Beteende

Testi e immagini presi dal Web

12 Maggio 2013 – SAGRA DELLA CACCIA a Bereguardo (PV)

La “SOCIETA’ CACCIATORI DI BEREGUARDO” sez. com. F.I.D.C. presenta:

 X edizione della  Sagra della Caccia natura, cultura, tradizione.

DOMENICA 12 MAGGIO 2013 CASTELLO DI BEREGUARDO (PV)

Mostra mercato venatoria con armi e accessori per la caccia nel magnifico contesto del Castello comunale. Non mancheranno come ogni anno: lamostra canina, con la Speciale Kurzhaar, che si svolgerà  nel fossato del castello ed aperta a a tutte le razze, il tiro con l’arco, il tiro con l’aria compressa, tiro virtuale. E poi ancora, l’esibizione dei fischiatori di padule dell’ACMA, il lavoro in diretta di incisori bresciani ed un’esposizione di falchi da caccia. Anche in questa edizione, l’introduzione di una novità  legata alla caccia ed allo stile di vita del cacciatore. Sarà  ubicata, nel corso della mattinata e nel primo cortile, una postazione allestita come un tempo, dove si preparerà  la polenta nel paiolo di rame e distribuita accompagnata dal gorgonzola artigianale in forma, tipico del nostro territorio. Ristorazione con preparazioni e prodotti tipici pavesi per tutta la durata della manifestazione.

Come ogni anno, parte del ricavato sarà  devoluto in beneficienza.

Vi aspettiamo anche noi!