Attenzione ai cuccioli di capriolo e di daino

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Attenzione ai cuccioli di capriolo e di daino
Attenzione ai cuccioli di capriolo e di daino – Provincia – Il Servizio Vigilanza Faunistica della Provincia avverte: “in caso di avvistamento di cuccioli è bene non avvicinarsi e soprattutto non prelevarli e portarli a casa. Qualsiasi intervento operato da non professionisti in materia risulta dele…
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Questo è un articolo automatico estratto dalla pagina di Trophy Hunt su Facebook

Pioggia di feci di cervo a Monfalcone….

Una notizia che ha dell’incredibile, sabato 30 Marzo, un raro fenomeno ha interessato il centro di Monfalcone.
Attorno alle 16 una nube composta da migliaia di frammenti di feci di cervo si è sollevata dal Carso per riversarsi sulla cittadina friulana. Una vera e propria grandinata, ma di feci di cervo, che ha sporcato strade, macchine, palazzi e persone. La circolazione automobilistica è andata in  tilt a causa del manto stradale reso melmoso dalle feci.

Ma come è successo: una combinazione tra la turbinosa Bora che imperversava negli ultimi giorni e l’enorme presenza di feci di cervo sul Carso.
A detta del professor Igino Pilutti, uno dei più autorevoli esperti di digestione di cervi della regione Friuli Venezia Giulia, in questo periodo dell’anno i cervi subiscono un cambio del metabolismo dovuto alla fase di accoppiamento. Per questo tendono a mangiare più erba del solito, da cui deriva un aumento delle deiezioni, che riescono ad arrivare fino a 12kg al giorno per ogni esemplare adulto.

La forte Bora, con direttrice NE-SW ha poi fatto il resto, sollevando l’enorme massa fecale con raffiche che hanno superato di gran lunga i 100km/h, facendola cadere a valle come se si trattasse di una normale precipitazione, sopra la città di Monfalcone. Il fatto è molto raro ma non impossibile: si verificò già nel lontano

CREDO SIA UN PESCE D’APRILE, MA NON POTEVO RIPORTARLO.

Link all’articolo: http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/pioggia-di-feci-di-cervo-a-monfalcone–possibile–si–61575

Cansiglio e il “problema” dei cervi

L’altopiano del Canisglio si trova a cavallo tra le province di le province di Belluno, Treviso e Pordenone.
Si eleva rapidamente dalla pianura sottostante oltre i 1.000 m d’altitudine.
Quasi tutto il suo territorio è ricoperto da selve che prendono nell’insieme il nome di bosco o foresta del Cansiglio.
Predomina soprattutto la faggeta, autoctona, sviluppatasi su substrati carbonatici, ma sono presenti ampiamente specie non autoctone, come le aghifoglie (soprattutto abete rosso).
Un luogo di natura incontaminata alpina e selvaggia ricca di flora, ma soprattutto fauna.
Negli ultimi anni la presenza di cervi è aumentata a dismisura, un dato fortemente positivo, ma come spesso accade in Italia, le risorse non vengono quasi mai utilizzate, ma sfruttate.
Il modo per utilizzare una risorsa come quella dei cervi è fare gestione anche e soprattutto con prelievi mirati e selettivi; fare studi scientifici che possano aiutarci a capire e conoscere sempre di più gli animali che ci circondano e perchè no… il turismo.
Invece siamo in Italia, gli animali non si toccano… non si studiano e dove ci sono i soldi e la volontà è tutto un segreto…
Gestire la fauna? Perchè mai… si fa prima a farla passare per un problema, demonizzarla, spendere un sacco di soldi in pratiche di dissuasione disomogenee, magari qualche prelievo scoordinato e poi si spingono le associazioni a chiedere i tanto amati “risarcimenti” come se fossero gli animali ad essere nel posto sbagliato.
Tanto per capire quanto sia strano lo stato in cui viviamo se si va sul sito www.cansiglio.it si legge:

Cansiglio: il Parco che non c’è !
Il Parco del Cansiglio, contrariamente a quanto si crede, non è mai stato istituito nè sappiamo quando lo sarà.
Da molti anni il Comitato per il Parco si batte per una Legge di Istituzione del Parco che riconosca il Cansiglio come area protetta.
Oggi stiamo lavorando per una proposta di legge per un Parco Interregionale veneto-friulano che unifichi l’amministrazione del territorio demaniale veneto e friulano, che coniughi salvaguardia ambientale ed economia locale e che si connetta alle altre aree protette del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane.

Ma stiamo scherzando?

Però nulla è lasciato al caso, da un articolo di oggi (http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/10/26/news/bosco-del-cansiglio-recintato-per-proteggerlo-dai-cervi-1.5931570) si legge che si è trovata la soluzione AL PROBLEMA CERVO, verranno recintati i boschi più rari e pregiati delle foreste con filo spinato alto fino a due metri in modo che non venga distrutto il sottobosco, le amministrazioni chiedono l’abbattimento consistente di buona parte degli animali  (fino a 400 nel prossimo triennio).
Però l’articolo parla anche di un dato “positivo” la Regione ha riscontrato un calo del 75% della popolazione nell’ultimi censimenti durante il bramito…. quando si parla positivamente di un dato del genere c’è solo da riflettere.