PUGLIA – Corato: I cinghiali si avvicinano alla zona residenziale dell’Oasi

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I cinghiali si avvicinano alla zona residenziale dell’Oasi
Nei giorni scorsi è stato avvistato un branco di cinghiali a circa 3 chilometri dall’Oasi. Non è la prima volta che capita di incontrare gruppi di cinghiali sulla Murgia, ma raramente è accaduto così vicino alla zona residenziale
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Caccia, al via il prelievo selettivo del cinghiale – La Nazione

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Caccia, al via il prelievo selettivo del cinghiale – La Nazione
Prima in Toscana, in provincia di Pistoia, da sabato 9 maggio parte la gestione delle aree non vocate
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MODENA: Parchi dissestati, i cacciatori si impegnano nella manutenzione dei sentieri

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Parchi dissestati, i cacciatori si impegnano nella manutenzione dei sentieri
Accordo siglato fra l’Ente Parchi dell?Emilia Centrale e l’Ambito Territoriale Caccia Modena 2. I cacciatori diventeranno anche “volontari del verde”

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PIEMONTE – ASTI: Allarme nei Parchi per le devastazioni causate dai cinghiali

dziki02_700Vogliamo condividere con te questo link:

Allarme nei Parchi per le devastazioni causate dai cinghiali
In aumento le richieste di risarcimento. “Si deve anche prevenire il rischio di incidenti”
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Scatta l’allarme cinghiali per i prati fioriti di narcisi – Cronaca – Corriere delle Alpi

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Belluno – Lentiai: scatta l’allarme cinghiali per i prati fioriti di narcisi – Cronaca – Corriere delle Alpi

“Eppure esistono i recinti elettrici, i dissuasori olfattivi e le recinzioni; perchè questi sistemi non vengono mai menzionati?
Secono questi stimatissimi politici e naturalisti quale sarebbe la soluzione che dovrebbe attuare la provincia?
Eradicare una specia animale naturalmente presente su tutto il territtorio italiano che negli ultimi 20 anni è tornata ad abituare naturalmente luoghi da dove era sparita a causa della eccessiva pressione venatoria e sopratutto a causa dell’agricoltura che gli aveva sottratto gli habitat?”
La guardia è alta in vista di una visita in provincia di naturalisti da tutta Europa. Se n’è parlato all’interno di un convegno nel quale si è discusso di trappole e lupi
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CACCIA – LA PAURA DELLA FINE….

Il primo articoletto dopo tanto tempo ….. non mancavano argomenti che stuzzicassero la voglia di prendere tra le mani la tastiera, ma il disgusto per una situazione in caduta a livello politico e gestionale aveva preso la meglio.
Non che utlimamente non ci siano state notizie importanti, ricorsi di ricorsi sui ricorsi che un pò qua e un pò la hanno interrotto o ancora ad oggi hanno bloccato la stagione venatoria.
Quasi sempre problemi dovuti all’incompetenza e alla svogliatezza di funzionari pubblici e di gestioni politiche disinteressate all’attività venatoria, all’ambiente e la gestione.
Strano come questi Signori che decidono le nostre sorti e quelle del patrimonio faunistico tornino a parlare di noi sempre e solo quando scoppia una bolla: qualche incidente mortale, un servizio al tg, un ricorso vinto da qualche gruppo ambientalista; in questi casi si ricordano della caccia e degli animali, ma non per lavorare, ma per levarsi dalle scatole un problema.
Questo atteggiamento ha portato a mettere pezze una sull’altra, sempre peggio, senza criterio, senza studi, senza pensare a un progetto che abbia basi scientifiche ed una proiezione temporale…. si agisce sempre solo oggi per oggi.
Come tutti i giorni mi documento sulle notizie a tema venatorio ed incappo in un articolo SPAVENTOSO di una rivista on line di ASTI “ATNews”.
Nell’articolo riportato che la Coldiretti Piemonte ha preso contatti con Giovanna Massei Smith, ricercatrice al National Wildlife Management Centre di York, per trovare metodi efficaci per il contenimento di specie dannose all’agricoltura come cinghiali e caprioli.
Con la scusa che si tratta di un metodo non CRUENTO, vogliono provare ad utilizzare la sterilizzazione chimica…..
MA STIAMO SCHERZANDO?
Si nota più o meno ovunque un calo degli abbattimenti dovuto alla totale assenza di gestione, mentre non è altrettanto visibile un calo del danno alle colture…. questo mistero è in parte spiegabile con le popolazioni completamente destrutturate che non avendo guide e capi branco si muovono senza criterio sul territorio causando danni alle colture a macchia di leopardo ed in parte alla sensazione che negli ultimi anni ci sia stato uno sviluppo di colture di pregio laddove si ravvisa la presenza di cinghiali (ma spero di sbalgiarmi e che sia solo un’impressione 🙂 ).
Per risolvere la situazione cosa ci propongono?

….. gettiamo per i boschi foraggio sterilizzante…

così nell’arco di due anni distruggeremo un patrimonio insostituibile… ma non solo cinghiali e caprioli … ma TUTTO, perchè non credo sarà facile mettere un cartello con scritto: qui possono mangiare solo i cinghiali e i caprioli che di notte vanno a mangiare le pannocchie del Signor MARIO.
Mi spiace deludere la ricercatrice americana, ma i cinghiali italiani a differenza di quelli americani non sono andati a scuola… e non sanno leggere.

CARI CACCIATORI E CARE ASSOCIAZIONI: tiriamo su la testa, non lasciamo che le associazioni agricole e gli interessi politici distruggano quel poco che è rimasto….
Iniziamo a parlare di gestione perchè la politica degli utlimi anni, fatta di interventi 365 giorni all’anno senza criteri di abbattimento ha dato i risultati che vediamo…

Per leggere l’articolo andare al seguente link:
http://www.atnews.it/notizie/agricoltura/item/8342-nuove-forme-di-contenimento-per-cinghiali-e-caprioli.html

ATC TO1: contenimento cinghiali

La Provincia di Torino e l’Ambito Territoriale di Caccia TO1 hanno raggiunto un accordo di collaborazione che prevede una serie di monitoraggi e successivi interventi di contenimento della popolazione di cinghiali nell’area del Parco Naturale del Lago di Candia.
L’obbiettivo è quello di ridurre i danni causati dagli ungulati alle colture agricole nelle aree circostanti il parco.
Il Parco è circondato da aree agricole, prevalentemente coltivate a mais, che nel periodo della semina e della maturazione attraggono gruppi di cinghiali che possono trovare temporaneo rifugio nel Parco.
Gli interventi verranno effettuati dal personale di vigilanza dell’area protetta e dai selecontrollori dell’ATC TO1.

 

Ancona: piano contenimento cinghiali

Approvato dalla provincia di Ancona il piano di contenimento dei cinghiali con durata di cinque anni.
Il piano è ufficialmente entrato in vigore il 7 marzo e sarà validofino al 31 dicembre 2017.
Gli abbattimenti verranno effettuati dalla Polizia provinciale, che si avvarrà di selecontrollori appositamente formati, e riguarderanno fasce di territorio normalmente precluse alla caccia come le zone di ripopolamento e cattura, le oasi di protezione, i centri pubblici di produzione della fauna e le aree di rispetto ricomprese nei Comuni con territorio destinato a coltivazione per una percentuale superiore al 70%.

L’attuazione del piano avverrà in base alla normativa statale e regionale, cioè in caso di documentata eccedenza della specie cinghiale e di reali pericoli per la viabilità.

Valle d’Aosta cinghiali 1 milione di euro di danni.

 

Una delibera della regione Valle d’Aosta ha stabilito che il programma di interventi per ridurre e contenere il numero di cinghiali continuerà fino al 2015.
Negli ultimi 10 anni sono stati abbattuti più di 7.000 cinghiali sia durante le battute e la caccia vagante che durante in piani di contenimento.
Una “vera e proprio” calamità naturale, a detta delle istituzioni politiche che ha causato danni per più di un milione di euro negli ultimi anni.

 

Bologna: controllo cinghiali e proroga selezione al cervo e daino.

Riprende il piano di controllo da parte della provincia di Bologna nei confronti della specie cinghiale. Obiettivo del piano è la drastica riduzione dell’entità dei danni causati da questa specie alle produzioni agricole.
In pochi giorni la polizia provinciale (peraltro con l’ausilio di coadiutori abilitati appartenenti appunto agli ATC) ha abbattuto 88 cinghiali, la metà degli animali che l’ATC BO3 ha abbattuto nelle sue azioni di controllo faunistico durante i 12 mesi.

Prorogata la caccia di selezione a femmine e piccoli di capriolo, daino e cervo.

La Giunta provinciale ha prorogato sino al 31 marzo il periodo per la caccia di selezione alle femmine e ai piccoli di capriolo, daino e cervo.
Il provvedimento straordinario per femmine e piccoli è stato adottato a seguito delle persistenti nevicate dei mesi di gennaio e febbraio e al conseguente divieto di caccia che ha ridotto fortemente i prelievi.
I dati di fine febbraio sui capi abbattuti dimostrano infatti che i valori dei prelievi sono nettamente inferiori agli anni passati e tali sia da compromettere gli obiettivi programmati sia da comportare ripercussioni negative sulla struttura delle popolazioni di questi selvatici con rischio di generare squilibri.

Link all’articolo: http://www.sassuolo2000.it/2013/03/12/bologna-controllo-dei-cinghiali-lassessore-provinciale-montera-risponde-a-coldiretti/