ATC Sulmona, forestali evitano il ‘lancio’ delle lepri europee

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Sulmona. Il WWF ringrazia i Carabinieri Forestali e segnatamente quelli che vigilano nel Parco Nazionale della Majella. “È solo grazie a loro, infatti, che
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GROSSETO – Lepre: una ricerca studierà quali parassiti sono presenti negli esemplari in Maremma

LepreLepre: una ricerca studierà quali parassiti sono presenti negli esemplari in Maremma – IlGiunco.net
La Provincia di Grosseto, Servizio Conservazione della Natura_U.P. Attivita’ faunistico venatorie in collaborazione con l’Università degli Studi di Pisa F

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Convegno sulla conservazione della Lepre italica nel Parco dell’Appennino Lucano

(Marsiconuovo, 20 Nov 12) Si è svolto il 17 novembre scorso a Laurenzana un’importante incontro sulla “Conservazione della Lepre italica (Lepus corsicanus) nel Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese”. All’iniziativa hanno preso parte, il presidente del Parco dell’Appennino Lucano Domenico Totaro,Domenico Urga sindaco del Comune ospitante, Domenico Romaniello direttore del GAL Basento Camastra, Valter Trocchi coautore del Piano d’Azione per la conservazione della Lepre italica redatto dall’ISPRA, Egidio Mallia Pierangelo Freschi dell’Università di Basilicata.
Lo stato dell’Arte sulla conoscenza della specie e dell’importanza conservazionistica di questo delicato endemismo dell’Italia centro-meridionale, è stato illustrato da Valter Trocchi, che ha esposto, secondo quanto riportato nel piano d’azione nazionale per la Lepre italica, pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e ISPRA (ex INFS), l’importante ruolo che assumono gli enti parco per ampliare lo stato delle conoscenze scientifiche sulla specie e per prevenirne l’estinzione.
Egidio Mallia, impegnato da diversi anni in studi sulla specie e che ha curato la prima indagine scientifica sulla Lepre italica nel territorio del Parco Nazionale, ha presentato i risultati del censimento, riferendo dell’accertata presenza di questa rara specie nel Parco,  ritrovata tuttavia soltanto in alcune località remote dell’area protetta, con piccoli nuclei relitti ed ormai isolati tra loro. A far comprendere l’importanza che assume la tutela e lo studio del territorio per una corretta gestione della biodiversità, ha contribuito il Pierangelo Freschi dell’Università di Basilicata, il quale ha presentato i risultati di uno studio sulla dieta della Lepre italica, mostrando alcune peculiarità nella scelta alimentare della specie legata alla presenza di specie vegetali che crescono in habitat molto delicati. A conclusione dei lavori e del costruttivo dibattito con le Associazioni venatorie e alcuni rappresentanti di Ambito Territoriale di Caccia, il direttore del GAL Domenico Romaniello, il sindaco ed il presidente del Parco Totaro, hanno espresso la volontà e l’interesse unanime ad avviate ulteriori e concrete iniziative di conservazione per la Lepre italica, lavorando per coinvolgere oltre alle realtà che già operano in favore della specie in Basilicata, anche i territori comunali, le ATC, le aziende agricole/zootecniche, le associazioni ambientaliste e venatorie, comprese in area Parco, centrando pienamente l’obiettivo dell’ente Parco e del GAL, che è quello di far conoscere e tutelare le meraviglie e le peculiarità del territorio, offrendo al contempo un’importante opportunità per la crescita e lo sviluppo locale di iniziative ecosostenibili.